Le terre d'Oriente, sconosciute ai più da sempre, sono da qualche tempo approdate nei nostri cinema con il genere horror. Un genere ormai diventato parodia di se stesso, inutile, noioso dalle nostre parti...
Ma grazie all' Oriente, vero e proprio mondo a parte, un'altra dimensione, si è riscoperto il genere. Terre dalla storia violenta e sanguinosa, dalle tradizioni sadiche o masochiste che viste dal nostro punto di vista appaiono impossibili, ma ci attirano.... come un richiamo primordiale...
Oggi il Giappone possiede una società importata dall'america, ma molto diversa: estremizzata fino all'eccesso e priva di barricate morali...
Estremizzata perchè i giovani giapponesi vengono per tutta l'adolescenza costretti a sacrificarsi nello studio e a sputare sangue per un lavoro nel quale saranno altrettanto obbligati a sottomettersi. Una società in cui si viene giudicati "idonei" già da bambini.
Ma allora tutti i non idonei dove sono? chi sono?
Priva di barricate morali perchè la sessualità, le perversioni, ciò che di più amorale possa esserci nel suboconsio umano, non viene soppresso dalla società, la quale è affamata di sfoghi e infatti vediamo nei treni impiegati intenti a leggere manga porno tranquillamente, negozi e locali pieni di articoli perversi sessualmente... vediamo tutto questo in mezzo ai cittadini, fa parte della quotidianità.
Ecco perchè noi occidentali siamo attratti dall' Oriente: gente senza pudori che mostrano la violenza più sanguinolenta senza limiti, il lato bestiale dell'uomo.
Le rappresentazioni più utilizzate e più diffuse da noi di questa società giapponese (ma non solo) sono gli ormai vecchi (nel senso che esistono da molti anni ormai in Occidente) manga, fumetti giapponesi.
Considerati veri e propri libri da loro, spaziano da storie quotidiane di ragazzi adolescenti, a evocazioni delle più nascoste angosce e paure, a violenza estrema.
Da qualche anno, però, anche il cinema del Sol Levante ha fatto capolino dalle nostre parti, grazie a internet e a Tarantino.
Abbiamo visto film come Old Boy, ma anche film come Ferro3, molto diversi ma accomunati da un senso di libertà d'espressione che in Occidente raramente si vede. (mi viene in mente Pasolini)
Ieri ho visto "Ichi The Killer": film perverso, gore, macabro, sadico, ironico. Takeshi Miike, il regista, inserisce la storia in un contesto reale, all'interno della società moderna. Utilizza la yakuza per identificare i personaggi, ma persino la mafia giapponese rimane attonita di fronte agli "uomini" presenti nel film. Questi uomini nel film hanno a che fare con problemi, identificabili come "malattie" da noi. C'è chi è vittima del suo masochismo-sadismo (Kakihara), chi è vittima di se stesso, delle sue paure, del senso di colpa, della propria sessualità repressa e non appogata (lo scagnozzo di Kahihara di nome Kaneko e Ichi) che sfoga esplodendo nella violenza più impensabile.
Il film è un viaggio allucinante tra la sopportazione dello spettaore allo "splatter", all'attacco alla personale morale, all'eccitazione improbabile che si prova.
Una regia che mi ha lasciato di sasso, frenetica e con effetti sgranati nei punti giusti, ma soprattuto con delle ottime trovate come il titolo del film che sale in rilievo da una macchia di sperma.
Musica che salta all'orecchio nei momenti più adrenalinici, azzeccata.
Il personaggio di Kahihara non potrà che piacervi, un uomo al quale hanno praticato un taglio orizzontale alla bocca (da guancia a guancia) che tiene chiuso con due piercing. Quando fuma espelle il fumo dalle due fessure...
Edited by Lazarus Gordon - 22/1/2006, 17:44