L'anno scorso giravo annoiato per la splendida Galleria in una calda e soleggiata giornata di giugno milanese.
Per trovare un po' di refrigerio dall'afa mi rifugiai fra le fresche e rigeneranti braccia dell'aria condizionata della Feltrinelli.
Mi ritrovai quindi a girare fra gli scaffali zeppi di libri e dopo la mia solita tappa di "controllo nuove pubblicazioni" nella sezione dedicata a Bukowski, cominciare a buttare un occhio qua e là!
D'un tratto mi imbattei in quella copertina nera con la scritta porpora, Rosemary's Baby.
Presi il libro che ritraeva in copertina la splendida Mia Farrow e nonostante odiassi e odi tuttora i libri che riportano in copertina le foto dei film lo comprai.
Rimase a prendere polvere nella mi libreria per un anno, soverchiato dalla cospicua montagna di libri in arretrato che dovevo ancora leggere finché finalmente questo settembre arrivò il suo turno.
Un libro straordinario! Introspettivo come nemmeno l'ottima pellicola di Polanski riesce a essere. Profondi e contorti ragionamenti scivolano lungo le pagine senza mai annoiare e facendoti immergere completamente in una New York afosa e in un antico palazzo intriso di una calda perversione.
Mi informai sull'autore Ira Levin (1929-2007) e per fare un'agghiacciante scoperta:
non è più edito in Italia da anni e anni!
Quando ho chiesto informazioni mi è stato detto che il mio ritrovamento di una copia del 2005 di Rosemary's Baby doveva essere dovuto ad un errore, che non avrei dovuto trovarlo nemmeno!
Mentre gli altri romanzi che ero interessato a leggere ("La fabbrica delle mogli" [Stepford Wives] e “Scheggia” [Sliver]) non sono più stampati in Italia dal '91.
Quello che mi stupisce è che da questi due libri sono stati addirittura tratti due film recenti: "Sliver" con Sharon Stone da "Scheggia" del '93; "La donna perfetta" con Nicole Kidman nel 2004.
Non so come potrei fare a trovarli…
