Cattivo come adesso...Mike Patton's forum

Intervista sull'esperienza da spettatore di Mondo Cane

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rosemary's baby
view post Posted on 22/10/2010, 12:37     +1   -1




cari, come state?? vi devo ringraziare per il grande aiuto che mi avete dato con la bio di pattone e le interviste....
per terminare il mio lavoro ( nn ho ormai più tempo acc...) dovrei fare alcune interviste da cui trarre conclusioni..dato che vorrei dimostrare che la dicotomia tra alta e bassa cultura non esiste, vorrei coinvolgere anche il pubblico, la massa in tutto ciò...
qualche spettatore di mondo cane ha voglia??
sarete accreditati e messi nei ringraziamenti, se le risp saranno soddisfacenti..!! :cheers: :lol:

-com'è stata possibile l'integrazione fra un ' orchestra e un cantante pop secondo voi? Si dice che non sia proprio possibile mettere insieme due cose così differenti..
-notoriamente si dice sia difficile mettere d'accordo diverse fasce di pubblico, per eta' e cultura..soprattutto in un teatro.. Com'è stato possibile secondo voi in questo caso?
- a livello di luogo, sono state suonate canzonette popolari in un teatro, dove dovrebbe regnare " alta cultura". Com'è stata possibile questa dicotomia?
- resoconto dell'esperienza?

grazie, cari rappresentanti della volgare massa!! :B):
 
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uovo mascherato
view post Posted on 22/10/2010, 13:11     +1   -1




Adesso ti ci penso un po' e poi ti scrivo le risposte, abbiamo un limite di battute o possiamo scrivere quanto vogliamo? :D

P.s. ti dispiace modificare il titolo in qualcosa tipo "intervista mondo cane" o simili, così, giusto per chiarezza? sennò finisce per esser presa per qualcos'altro :mod:
 
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view post Posted on 22/10/2010, 13:29     +1   -1
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CITAZIONE (uovo mascherato @ 22/10/2010, 14:11)
P.s. ti dispiace modificare il titolo in qualcosa tipo "intervista mondo cane" o simili, così, giusto per chiarezza? sennò finisce per esser presa per qualcos'altro :mod:

Lo possono fare solo admin e mod, faccio io.


Rispondo anch'io appena ho un po' di tempo...
quanto mi piacerebbe assistere alla discussione :D
 
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rosemary's baby
view post Posted on 22/10/2010, 13:34     +1   -1




oddio come si modifica?? <_< <_< <_< :o:

mi sono tirata una gran zappa sui maroni...anche perchè non sono sociologa!in ogni caso: un interprete abbatte queste barriere? voglio dire tra alta e bassa cultura, tra generi e generazioni? è realmente più importante di ciò che canta?
grassiieeeeeeeeee :wub:
 
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La Scimmia
view post Posted on 22/10/2010, 15:14     +1   -1




-com'è stata possibile l'integrazione fra un ' orchestra e un cantante pop secondo voi? Si dice che non sia proprio possibile mettere insieme due cose così differenti..

La definizione di cantante pop è piuttosto limitativa nei confronti di Patton, dato che la versatilità sta alla base della sua bravura. Un cantante del suo calibro e del suo talento è capace di adattare il proprio stile a diverse situazioni musicali. Tuttavia è di vitale importanza che anche la musica si adatti al cantante, e in questo credo che la riuscita di tale connubio si debba molto a chi ha eseguito gli arrangiamenti, in questo caso Daniele Luppi. La fusione tra orchestra e musica leggera non è certo una novità, basti vedere il Festival di San Remo. Questo non vuol dire comunque che sia un'operazione semplice. La musica, per quanto libera espressione artistica, a certi livelli sottosta a regole ben precise e delineate che solo chi la padroneggia dalla base sa sfruttare a pieno, in funzione di un risultato godibile.

-notoriamente si dice sia difficile mettere d'accordo diverse fasce di pubblico, per eta' e cultura..soprattutto in un teatro.. Com'è stato possibile secondo voi in questo caso?

Credo che in questo caso credo non sia stata un'operazione difficile. Dividendo il pubblico, idealmente, in due fasce anagrafico-culturali: abbiamo un pubblico più giovane (nei quali includo vecchi e nuovi fan di Mike) che si riversa nei teatri per Patton e un pubblico più adulto (che non conosce direttamente Mike) che viene invece attratto dal repertorio anni '60 della nostra canzone.
L'ottima riuscita è dovuta al fatto che il pubblico giovane, che è lì per chi interpreta, apprezza anche il repertorio, dal momento che fa parte della nostra cultura e molto spesso certe canzoni rimandano a un bagaglio di ricordo e vissuto che ce le fa gradire particolarmente (come il caso per me di "Scalinatella" che mio nonno mi cantava come ninna nanna...); sull'altra mano invece il pubblico adulto (quello lì per il repertorio) non può non apprezzare le doti canore dell'interprete.

- a livello di luogo, sono state suonate canzonette popolari in un teatro, dove dovrebbe regnare " alta cultura". Com'è stata possibile questa dicotomia?

La musica leggera degli anni presi in considerazione dal progetto Mondo Cane era una musica sicuramente più colta della musica leggera moderna, e si presta molto più facilmente ad un'orchestrazione che di fatto la nobilita ulteriormente. Probabilmente il divario nella costruzione musicale di quella musica rispetto a quella che siamo abituati a sentire oggi alla radio ha cancellato la particolarità di questa dicotomia. Credo che alla fine sia dovuto alla grande semplificazione musicale che da anni affligge la nostra musica leggera.

- resoconto dell'esperienza?

Io personalmente ho assistito alla serata avvenuta il 25 luglio 2010 all'Arena di Milano. Sono subito rimasto stupito dalla risposta di pubblico, che non mi aspettavo assiepasse così il glorioso impianto milanese, degno contorno di un grande spettacolo.
Il palco molto bello e degno di un evento così importante ha infine valorizzato il tutto.
Sullo show cosa vogliamo dire? L'orchestra se pur ridotta nella sezione archi a "soli" 12 violini si è rivelata ottima e Mike è stato perfetto come suo solito. A prescindere dalle sue note doti canore che gli hanno permesso di cantare con diversa intensità 22 pezzi senza pause, la sua presenza scenica è sempre travolgente, come la sua interpretazione artistica, passando da canzoni connotate da una carica esplosiva (vedi "Storia D'Amore" o "Urlo Negro") e altre cantate con un pathos e un sentimento che non poteva non far sorgere un nodo in gola all'ascoltatore sensibile (vedi "Dio come ti amo" o "Scalinatella").
 
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uovo mascherato
view post Posted on 22/10/2010, 17:45     +1   -1





-com'è stata possibile l'integrazione fra un ' orchestra e un cantante pop secondo voi? Si dice che non sia proprio possibile mettere insieme due cose così differenti..

E chi lo dice? Personalmente penso che porre barriere sia uno sbaglio soprattutto in contesti artistici. Ci sono diversi episodi in musica in cui orchestre si sono mischiate con genere apparentemente anche più lontani e difficili del pop, penso all'orchestra che accompagnava i Therion, o agli Apocalyptica per il metal, o a Kenny Muhamed che aveva un'orchestra ad accompagnarlo mentre faceva il suo show di beatbox, o al trip hop dei Portishead in versione live, o ancora dalle mille contaminazioni suonate da un quartetto d'archi come i The string Quartet nei loro vari tribute album; Inoltre parti di concerti di musica classica sono stati usati e campionati in molti generi di musica elettronica, e poi non scordiamoci che le orchestre appaiono ancora spesso nelle composizioni di compositori moderni di musica d'avanguardia!
Infine anche il pop e le orchestre hanno una lunga storia insieme, basti pensare a Frank Sinatra e alle varie orchestre che lo hanno accompagnato.
Per quanto riguarda l'integrazione, penso che siano arrivati a dei compromessi nei riarrangiamenti che rendessero bene senza risultare né troppo canonici, né troppo sperimentali.

-notoriamente si dice sia difficile mettere d'accordo diverse fasce di pubblico, per eta' e cultura..soprattutto in un teatro.. Com'è stato possibile secondo voi in questo caso?

Penso che quello che dicevo sopra a proposito dei compromessi sia stata la chiave, tutti hanno apprezzato perché la cosa è stata fatta con molto stile, molta umiltà e molta sobrietà. Chi conosceva le canzoni perché le cantava al tempo della loro uscita le ha ricantate con piacere, chi le aveva nel bagaglio culturale senza però magari ricordarsi di esse e le avrebbe magari rifiutate o etichettate come qualcosa di lontano da sé e rigettate con disinteresse, le ha riscoperte e ha trovato un veicolo per apprezzarle.

- a livello di luogo, sono state suonate canzonette popolari in un teatro, dove dovrebbe regnare " alta cultura". Com'è stata possibile questa dicotomia?

Le canzonette popolari sono ora, e giustamente, al centro di una riscoperta culturale, così come altri fenomeni italiani sia in campo musicale che in altri campi artistici hanno seguito la stessa "sorte", basti pensare agli spaghetti western. Detto questo, è da tempo che i teatri hanno ampliato i loro orizzonti, e sebbene se magari al tempo, i performer di queste canzoni le suonavano live nei club e nei locali, già da più di vent'anni ci sono esempi di tournée nei teatri. In più, a proposito dell'ampliare gli orizzonti, la cultura e la critica hanno fatto notevoli passi avanti nel corso degli anni e quella netta separazione tra "alta cultura" e il resto dell'arte si sta man a mano affievolendo, e come già detto prima da mondo cane

- resoconto dell'esperienza?

Beh, è stata una bellissima esperienza, e con esperienza includo anche il fatto che fosse probabilmente il primo concerto a cui andavo da solo, con la mia macchina, organizzando tutto da solo. Avrei voluto farmi più date in verità, ma avevo trovato solo un amico per quella di modena, e allora avevo dovuto cambiare i miei programmi. Del concerto in sé non riesco a dire molto, perché le canzoni le conoscete e i video li avete sicuramente visti, per quanto riguarda le sensazioni, mi ricordo che è stato tutto parecchio piacevole ma ricordo che durante Urlo Negro mi son quasi emozionato e ho chiuso gli occhi un momento fingendo di essere ad un concerto dei bungle, mentre durante yeeeeeeh! (che essendo una delle mie canzoni preferite di quando ero bambino ho cantato tutta a squarciagola), mi vergogno un po' a dirlo, ma ho provato una sensazione euforica non facile da descrivere, è una sensazione che ti prende allo stomaco e aumenta le palpitazioni, una specie di "orgasmo musicale" che mi è capitato a volte di avere o suonando o assistendo a concerti in cui riuscivo ad immergermi totalmente nella canzone suonata. E' molto potente e, francamente, non penso di sbagliarmi, dicendo che è la sensazione più bella che ho provato nella mia vita, insieme all'orgasmo sessuale.
Ecco, quella volta l'ho provata.

P.s. Ai fini del sondaggio, sappi che non ho letto ancora le risposte di La Scimmia, quindi non ho avuto influenze esterne.
 
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flying dog
view post Posted on 23/10/2010, 09:36     +1   -1




- com'è stata possibile l'integrazione fra un'orchestra e un cantante pop secondo voi? Si dice che non sia proprio possibile mettere insieme due cose così differenti..
In realtà non è la prima volta che un’orchestra si affianca ad un artista di “impianto non orchestrale”, forse (dico forse perché effettivamente non so se ci sono già stati esperimenti di questo tipo e immagino di sì) questa volta la novità sta piuttosto nel fatto che l’orchestra e l’artista “pop” si sono uniti per mettere in scena qualcosa che non apparteneva né al repertorio dell’una né dell’altro. La scelta di fondere questi due elementi credo si ponga sul piano di un legame con la tradizione, e non (o non solo) nel senso più ampio dell’orchestra come formazione musicale “classica” rispetto all’impianto pop-rock chitarra-basso-batteria, ma un legame con la tradizione strettamente italiana, mi riferisco al festival di San Remo, un’istituzione della musica nostrana (seppur sorpassata e squalificata adesso), grande palcoscenico – teatrale!- di molte delle canzoni riproposte da Patton.

- notoriamente si dice sia difficile mettere d'accordo diverse fasce di pubblico, per eta' e cultura..soprattutto in un teatro.. Com'è stato possibile secondo voi in questo caso?
La difficoltà sta soprattutto nel mettere d’accordo diverse fasce d’età in fatto di musica, più che in fatto di teatro. Qui l’accordo è stato possibile per l’accortezza delle scelte e della gestione del “prodotto” (che brutto termine) proposto al pubblico. Mondo Cane si è posto come polo centrale tra (banalizzando un po’) due gruppi di spettatori, l’uno incuriosito dal contenuto e l’altro dall’espressione, ovvero dalle canzoni e dal cantante. [Si tratta però, come ho già detto, di una banalizzazione, in due (e forse più) sensi: 1) chissà quante motivazioni diverse avranno portato gli spettatori a teatro in quelle sere, per cui ridurre il pubblico a due insiemi è solo una scelta di comodo 2) in stretta correlazione con quanto appena detto, tutti, sia coloro che si sono mossi “per Paoli, Mina, ecc.” che quelli che si sono mossi per Patton erano tutti accumunati dalla curiosità di vedere “cosa ne sarebbe venuto fuori!”]
Questo “cocktail” ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel destare l’attenzione di una fascia di pubblico così ampia e eterogenea.
La scelta del repertorio, dell’orchestra come accompagnamento e del teatro come luogo sicuramente hanno catturato l’attenzione di tutti, alcuni forse tranquillizzati da queste scelte, altri, conoscendo l’arista, morbosamente incuriositi; ma soprattutto la riformulazione dei brani, divertente, nuova, ma rispettosa e diciamolo “di classe”, ha conquistato tutto quel pubblico che incuriosito si era avvicinato!

- a livello di luogo, sono state suonate canzonette popolari in un teatro, dove dovrebbe regnare " alta cultura". Com'è stata possibile questa dicotomia?
Le porte dei teatri sono aperte a diverse esperienze, purtroppo o per fortuna la distinzione tra cultura alta e bassa sta andando scomparendo, e ciò ha una faccia positiva, di contaminazione, sperimentazione, possibilità e cambiamento del gusto, ma ha anche un suo rovescio, la glorificazione del prodotto, inteso come merce portatrice di guadagno, la cui conseguenza immediata è “ha più visibilità chi vende di più”. Detto questo il merito di Mondo Cane è di essere un progetto che ha sfondato, mescolato i confini, ricomponendoli magistralmente nella creazione di un suono e di uno spettacolo nuovi e interessanti. Quindi senza togliere niente a Mondo Cane non mi sorprende che un progetto di questo tipo possa essere proposto a teatro.
Un’altra cosa vincente e interessante, anche per comprendere il significato e l’anima di Mondo Cane, è non dimenticare che è stato presentato anche in alcune piazze, credo che la rappresentazione a teatro fosse un ulteriore tributo a qualcosa a cui, dato lo scorrere del tempo, guardiamo con rispetto e/o tenerezza, mentre le serate in piazza abbiano fatto rivivere quelle canzoni sotto una luce forse più vicina a quella originaria, un’esperienza meno estatica e più carnale.

- resoconto dell'esperienza?
Sono passati tre anni, l’impressione più forte è che è stato tutto molto intimo e colmo di emozione. È stato bello ritrovare qualcosa, o meglio qualcuno, che conosco e che amo, in una veste diversa, riconoscerne i particolari, capire l’incontro tra l’artista e i testi e la musica, e dall’altra parte è stato divertente, coinvolgente, emozionante sentire musica e parole che mi accompagnano dall’infanzia, per cui a loro modo anch’esse familiari, reinterpretate da chi mi è familiare per scelta e per passione.
 
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view post Posted on 23/10/2010, 15:54     +1   -1
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Ed ecco anche il mio modestissimo contributo, sperando possa esserti utile:

com'è stata possibile l'integrazione fra un ' orchestra e un cantante pop secondo voi? Si dice che non sia proprio possibile mettere insieme due cose così differenti…

A mio parere è una cosa che, se non proprio naturale, è stata fatta comunque diverse volte. Proprio la musica italiana che Mike Patton ripropone nel suo progetto è composta con arrangiamenti che prevedono diverse orchestrazioni, i cantanti italiani che negli anni ’60 e ’70 proponevano queste canzoni, spesso le eseguivano negli studi televisivi con orchestra alle spalle.
I problemi più che altro si presentano in ambito organizzativo ed economico, perché non è certo facile poter gestire orchestre di grandi dimensioni, soprattutto se i tour prevedono diverse trasferte. Non a caso Patton per l’ultimo tour (estate 2010) si è trovato costretto a semplificare le cose e presentarsi con un’orchestra di dimensioni ridotte.
Da un punto di vista più strettamente musicale, l’integrazione tra l’orchestra e Mike Patton ha funzionato benissimo per le duttili qualità vocali del cantante californiano, ma anche grazie agli arrangiamenti di Daniele Luppi che ha modernizzato - con rispetto e senza stravolgimenti - i pezzi, rendendoli in qualche modo più “rock”.

-notoriamente si dice sia difficile mettere d'accordo diverse fasce di pubblico, per eta' e cultura..soprattutto in un teatro.. Com'è stato possibile secondo voi in questo caso?

In effetti in tutti gli spettacoli dal vivo di questo progetto si è visto un pubblico molto eterogeneo. I giovani con un’età compresa tra i 15 e i 35 anni presenti erano presumibilmente “fan” di Mike Patton, conosciuto per i suoi trascorsi soprattutto con i Faith No More, mentre la gran parte delle persone over 40, erano probabilmente incuriosite dalla riproposizione di questi vecchi successi da parte di un cantante americano, di cui presumibilmente ignoravano l’identità.

- a livello di luogo, sono state suonate canzonette popolari in un teatro, dove dovrebbe regnare " alta cultura". Com'è stata possibile questa dicotomia?

Qui credo sia doveroso specificare il contesto in cui è nato il progetto Mondo Cane. Il primo concerto si svolse all’interno del Festival Angelica, una manifestazione musicale che accoglie, sin dal 1991, artisti internazionali che durante il festival si esibiscono in diversi teatri dell’Emilia Romagna.
Patton grazie ai suoi trascorsi in Italia conosceva lo staff del Festival e anche grazie a loro ha potuto sviluppare e mettere in pratica l’idea di riproporre queste vecchie canzoni.
Visto poi il successo avuto in queste date iniziali, Patton e orchestra al seguito hanno potuto assicurarsi le successive comparse nei teatri di tutta Europa, dove peraltro hanno riscosso un grandissimo successo, anche in luoghi dove si presume non ci sia grossa conoscenza del panorama musicale italiano (Finlandia, Olanda, Israele, ecc.)

- resoconto dell'esperienza?

Beh, da grande ammiratore di Mike Patton non potevo non provare grossa curiosità per un progetto del genere. Personalmente ho visto la seconda data del primo tour a Modena nel 2007 (in teatro) e la data di Bologna nel 2008 (in piazza), entrambe molto emozionanti. A Modena si percepiva l’emozione di Patton che si è avvicinato a questi pezzi con grande rispetto, a Bologna era più sciolto e ha scherzato maggiormente con il pubblico.
Entrambe le occasioni sono state comunque indimenticabili.
 
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uovo mascherato
view post Posted on 23/10/2010, 17:05     +1   -1




Ah, io non ho specificato, anch'io ero alla seconda data di Mondena.
 
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view post Posted on 23/10/2010, 17:28     +1   -1
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CITAZIONE (uovo mascherato @ 23/10/2010, 18:05)
Ah, io non ho specificato, anch'io ero alla seconda data di Mondena.

Ah è vero lo avevo rimosso, è stato il nostro primo incontro! :lol:
 
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uovo mascherato
view post Posted on 23/10/2010, 18:35     +1   -1




Essì e voi avevate tutti le maglie del forum che vi invidi(av)o tanto!
 
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flying dog
view post Posted on 24/10/2010, 09:38     +1   -1




Anch'io ero a Modena, seconda data del tour 2007, in teatro.
 
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rosemary's baby
view post Posted on 24/10/2010, 12:47     +1   -1




non so come ringraziarvi, avete fatto anche troppo!!!! :wub:
 
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rosemary's baby
view post Posted on 26/10/2010, 10:03     +1   -1




ragazzi potrei avere i vostri nomi di battesimo e l'età???
grazie! ;)
 
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view post Posted on 26/10/2010, 11:27     +1   -1
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Emanuele (28 anni)
 
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23 replies since 22/10/2010, 12:37   160 views
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