A.R.E.A., International Popular Group

---------------------------------------------------------------------------------------

L'unica cosa che non ho mai capito è perchè il nome è Puntato, per il resto ho letto tutte le biografie disponibili, recensioni sulla rete e pareri che ho trovato.

Per me, il gruppo italiano migliore di tutti i tempi, Stratos il migliore cantante della storia, di ogni nazionalità.

Non ce nè, Stratos non era umano.

Un gruppo Prog Fusion Sperimentale, che, già di per sè, gente che fa questo genere di musica parte avvantaggiato, ci vogliono i coglioni per fare certe cose, hanno sperimentato di tutto prima di tutti, vi copio incollo stà storiella, leggetela e poi mi dite


Una notte, a casa sua, un Paolo Tofani raggiante mi disse: "Sta un po' a sentire questo…!"
Fece partire dal suo sintetizzatore Tcherapnin, una bella macchina costruita da un ingegnere russo emigrato negli Stati Uniti, una sequenza "sample and hold".
Sono queste: sequenze casuali di note generate dal campionamento ritmico del rumore bianco modulante un generatore elettronico.
Sembra complicato, ma si potevano facilmente produrre con molti dei synth allora in commercio.
"Beh e allora?" dissi io. Non era niente di particolare anche se l'effetto risultava gradevole.
"Guarda" disse lui "se metto una resistenza tra questi due poli il suono cambia, modula in maniera diversa!"
Collegò due cavi al sintetizzatore e, toccandone i capi scoperti con le mani, lasciò che il suo stesso corpo facesse da resistenza.
La tensione elettrica che lo attraversava era di pochi millivolt: impercettibile ed innocua.
La sequenza dei suoni si incrementò in ampiezza, allargando l'intervallo tra i bassi e gli acuti.
"Bello! E allora?"
"Ma non capisci? Più aumenti il valore della resistenza tra i poli più il synth impazzisce! Ergo: più persone si toccano, più aumenta la resistenza e più la musica raggiunge vette parossistiche."
"Vuoi dire che se noi tiriamo due cavi molto lunghi, li buttiamo tra il pubblico e se questi si toccano… il pezzo cambia casualmente di volta in volta, da pubblico a pubblico, di sera in sera?
C'ero arrivato.
Chiamammo il pezzo "Caos parte prima". (la "parte seconda" fa parte di un'altra storia che racconterò più avanti)
Alla prima occasione provammo ad eseguire il pezzo dal vivo: spiegammo il meccanismo al pubblico e porgemmo i cavi sorridendo.
Naturalmente nessuno li toccò.
Infatti, nessun essere senziente che si veda porgere da un palcoscenico elettrificato ed illuminato due cavi scoperti si sognerebbe mai di toccarli. Men che meno se a porgerli erano dei ceffi con già alle spalle una pessima reputazione.
Spinto dal timore del ridicolo in cui stava per precipitare la situazione, presi una decisione.
Con un balzo degno di un ninja mi tuffai giù dal palco, presi un cavo e lo misi d'autorità in mano ad una ragazza che mi guardava terrorizzata; le presi l'altra mano e la unii alla mano del vicino. (evidentemente non si conoscevano e lui gradì parecchio)
Unii in un batter d'occhio tutta la prima fila fino a chiudere il contatto col secondo cavo all'altro lato del palco.
Il suono del sintetizzatore, da cosa piatta e meschinella che era, si impennò drasticamente sortendo un grande effetto e sciogliendo di colpo la tensione accumulata.
La gente cominciò a divertirsi ed a toccarsi, a prendersi per mano, a parlarsi, a ridere e ad accarezzarsi: fu un successo!
Tatto e udito si unificarono come mai era successo prima, una vera esperienza intersensoriale; il contatto fisico amplificava la portata dell'evento e concretizzava il suono in forme e dimensioni uniche, irriproducibili in altri contesti.
Ogni pubblico, ogni volta, aveva la sua musica. Veramente "elettrizzante".
Portammo in giro il pezzo per più di un anno.
Demetrio ed io scendevamo dal palco, ci inoltravamo tra la gente esortandoli a toccarsi ed ogni volta funzionava: più numeroso era il pubblico più il sintetizzatore impazziva.
Finché una volta, a Ravenna, forse abbagliato dalle luci, sottovalutai l'altezza del palco; mi lanciai come al solito, ma quella volta non arrivai tanto presto: il viaggio in caduta libera durò un tempo infinito.
L'impatto con il suolo fu durissimo.
Mi massacrai una caviglia ma, stoicamente, mi trascinai lo stesso tra il pubblico e porsi il cavo al primo che incontrai; questo non lo prese e anzi, guardandomi brutto, disse: "Mavafangùlo!"

Quella fu l'ultima esecuzione di "Caos parte Ia".

Qua ci sono un altro paio di Aneddoti da pajura

Purtroppo, dopo la perdita di Stratos nel 1980, dopo la fine delle rivolte, dopo che si erano veramente sciolti il cervello, sono diventati adulti, e la "calma" ha invaso i loro dischi, non è che son brutti, è che al posto di buttare in una traccia 90 cose, si son messi a fare bellissimi pezzi di piano, bellissimi pezzi di sax, ma uno staccato dall'altro, rende meno, 5 minuti di piano e 5 minuti di sax non li reggo, quando li mischiavano, era tutta una altra cosa, ma grazie a dio, prima di invecchiare ne hanno fatto di storiacca i ragazzi, io consiglio vivamente di avere




Il loro esordio, non lo considero il più bello come dicono tanti (comunque spacca il culo al 99% dei dischi italiani), certo quando è uscito questo "impatto rivoluzione blah blah", ma io nel 2004 voglio ascoltare buona musica, non è che mi frega di cercare di ricreare l'impatto dei 70.

Se lo piagliate originale ha in più degli altri un bel libretto con uno scritto di Fariselli che parla di loro, molto iea




Questo è un EP molto sperimentale, non vale i 15€ del prezzo, infatti non l'ho comprato (anche gli altri costano così, ma durano un ora non un quarto, che cazzo) ma vale la pena di "antiurbanizzare" le tracce




Questo è il secondo della mia classifica personale, il primo per quanto riguarda i testi, diciamo che questo è quello che ha le canzoni "più canzoni", non è poi stà gran botta di sperimentazione, sempre tenendo conto che si parla degli AREA






Questo ogni italiano dovrebbe averlo in casa, IL TOP, voi procuratevi "Diforisma urbano" (6:18) , poi venite qua e vediamo se avete il coraggio di dire che non è allucinante, il TOP



Questo è l'unico live degno d'acquisto, MA SOLO PERCHé gli altri si sentono male, ma vanno tutti recuperati i loro live, illegalmente, logico, dato che il fruscio rulez, ma stò qua è molto più che accettabile come suono, e fanno cosacce da paura



Infine questo è supersperimentale, Stratos stava già maluccio e non è che canti molto, quindi si sono buttati su mille strumenti in contemporanea, a me piace e me l'ho comprato senza pentimenti, ma almeno un orecchio ce lo butterei prima.

Più pettinato di così non ci riuscibo a farlo il topic, 10 minuti della mia vita mi è costato. , ma se li meritano

abbiamo....secolo..il...quindicesimo.PERSO!

"maledetti" è davvero un grandissimo disco, per il resto gli area li conosco pochino, ho "1978, gliblabla" che ascolto sempre volentierissimo e ho arbeit ma sinceramente faccio fatica ad ascoltarlo..melodicamente non mi esalta.

cmq do una drittina sui prezzi: non è totalmente vero che tutti i cd cosano 15 euro. anzi, direi che in giro si riesce, almeno qui in veneto, tranquillamente a trovarli dai 12 ai 10.90 € che è già un risparmio coi fiocchi.


io degli AREA ho Caution, Arbeit, Maudits. domani penso che prenderò, insieme a qualcosa di Zappa, anche Areazione e/o Crac

bel topic, finalmente, ci voleva un omaggino ai MIGLIORI.

direi anche che gli AREA sono meglio di molta roba "straniera" anche perchè la commistione di suoni e personaggi che hanno girato nella scena progr italiana all'epoca erano notevoliZZimi.

mi documenterò senz'altro e a più presto. denaro permettendo.

gioia e rivoluzione in ke album è?

Hey Bungle, questo è meglio di Ondarock

SITO UFFICIALE

Diffondi Il verbo degli AREA... dice il santo Stratos

Io lo fatto tutto pettinato per fare bella impresione su di te tesoro