In occasione di questa mostra allestita a treviso, colgo l'occasione per parlare di questo artista, rivalutato da me solo in periodi recenti...
Innanzitutto la mostra è questa ( con relativo comunicato stampa...)
Mogliano Veneto (TV) - dal 3 febbraio al 6 maggio 2007
Alberto Giacometti - I primi anni
BROLO CENTRO D'ARTE E CULTURA
Via Rozone E Vitale 5 (31021)
+39 0415905151 (info), +39 0415905154 (fax)
[email protected]www.brolo.orgE' la più ampia mostra mai dedicata ai primi anni della carriera artistica di Alberto Giacometti (1901-1966), l'esposizione che si terrà al Brolo, Centro d'Arte e Cultura di Mogliano Veneto dal 3 febbraio al 6 maggio 2007. Promossa dall'Amministrazione comunale di Mogliano Veneto e realizzata in collaborazione con la Fondazione Alberto Giacometti e il Kunsthaus di Zurigo, questa mostra costituirà un passo significativo nel percorso degli studi critici sulla produzione dell'artista svizzero.
Alberto Giacometti. I primi anni riunisce, infatti, la piùvasta raccolta di opere di questo periodo che, secondo gli studi più; recenti, è riconosciuto sempre più; come cruciale nel cammino artistico di Giacometti. Grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Alberto Giacometti e del Kunsthaus di Zurigo e al generoso prestito del Buendner Kunstmuseum di Coira, della Fondazione Marguerite Arp di Locarno e di numerosi collezionisti privati, tra cui citiamo la galleria Pieter Coray di Lugano e la Famiglia Berthoud, saranno presenti in mostra oltre 25 sculture, 10 dipinti, 40 tra disegni e acquarelli dal 1911 (anno in cui l'artista ha dieci anni) fino al 1929, quando Giacometti è scoperto dai surrealisti.
Tra i prestiti degni di maggior nota, presentati al Brolo in occasione di questo evento espositivo, risaltano la collezione completa dei bronzi post-cubisti conservata presso la Fondazione Alberto Giacometti di Zurigo e i numerosi inediti provenienti da collezioni private, 3 dipinti e oltre 20 tra acquarelli e disegni, tutti mai esposti prima, che concorreranno, insieme ad una esclusiva documentazione fotografica, a gettare nuova luce sulla datazione di alcune opere.
La prima parte della mostra illustra la formazione giovanile a fianco del padre pittore, Giovanni Giacometti, e dei suoi amici Ferdinand Hodler e Cunot Amiet, i primi viaggi in Italia nel 1920 e nel 1921. La seconda parte indaga l'arrivo a Parigi nel 1922, lo studio all'Accademia de la Grande Chaumiè;re con Antoine Bourdelle e la scoperta delle avanguardie post-cubista e surrealista.
CITAZIONE
Giacometti è vicino alle problematiche esistenzialistiche; non a caso della sua pittura è stato interprete attento Sartre, che ne ha colto i riferimenti all'incaccessibilità degli oggetti e delle distanze esistenti tra gli uomini. Lo strumento stilistico scelto per tradurre in immagini le apparenze della realtà visibile è, in pittura, un segno che si infittisce e si dirada per esprimere la trama di realzioni degli oggetti fra loro e con loro nello spazio circostante, mentre in scultura grumi di materia apparentemente informi si coagulano lungo fondamentali linee di forza.
E vi rendo partecipi dell'opera che mi ha totalmente preso quando l'ho vista... non ho parole per descriverla se non
FIORE IN PERICOLO"La corolla di gesso bianca posta sulla traiettoria dell'asta fa evidente la sorte del fiore. Da un momento all'altro la corda si spezzerà scaricando tutta la tensione accumulata nell'asta. In seguito alla sua distensione improvvisa il fiore finirà con l'essere colpito e, data la disparità dei materiali in gioco - legno contro gesso - distrutto". Esso testimonia, visivamente, spazialmente potremmo dire, il permanente "stato di emergenza" in cui si trovano le "cose fragili" costrette a vivere in una situazione sospesa, immobile, e tuttavia assolutamente minacciosa - estrema (mortale) e tuttavia normale ("una fra tante") -; e l'assenza di altrove in cui rifugiarsi.PS: mi scuso per la scarsa qualità dell'immagine... ma su internet sembra impossibile trovarne tracce più "serie"...
Attached Image: giacometti_fleur_danger_a.jpg