Cattivo come adesso...Mike Patton's forum

QOTSA Family, Che ne pensi dei vari progetti paralleli?

« Older   Newer »
  Share  
Chaos Is Me
view post Posted on 14/1/2005, 15:11     +1   -1




CITAZIONE (The Somberlain @ 14/1/2005, 10:40)

Support forum cazzegg!

ultra sciuppòrt!

 
Top
StonedWizard
view post Posted on 14/1/2005, 16:05     +1   -1




CITAZIONE (Chaos Is Me @ 14/1/2005, 15:09)
se si parla tipo di un disco o un ep allora ok, è un qualcosa con un filo logico quindi ci stà tutto.

se invece si parla di collaborazioni in un pezzo o due, allora secodno me non è affatto sperimentare è semplicemente un "capriccio" (non inteso negativamente), non sarà certo un pezzo che ti cambia il modo di vedere le cose.

concordo ma in parte...

cioè,il discorso lo condivido però penso anche agli eventi:magari il gruppo x sta registrando un disco,sono amici con l'artista y e si ritrovano insieme,così in un paio di pezzi viene fuori che y duetta con x...ci può stare dai...

ovviamente escludo casi particolari,quando è "voluta" la presenza di un artista solo per rendere più appetibile il prodotto finale
 
Top
Chaos Is Me
view post Posted on 14/1/2005, 16:11     +1   -1




CITAZIONE (StonedWizard @ 14/1/2005, 16:05)

cioè,il discorso lo condivido però penso anche agli eventi:magari il gruppo x sta registrando un disco,sono amici con l'artista y e si ritrovano insieme,così in un paio di pezzi viene fuori che y duetta con x...ci può stare dai...

ma certo che ci può stare, però più che per fini musicali, allora si parla di amicizia.
che poi non è nulla di male anzi, solo che non mi piace come idea.

ma non è che se in un pezzo di X c'è pure Y allora non ascolto mai più il cd di X. ma neanche skippo la canzone con Y
semplicemente dico "vabbè sfiga!, capita"

 
Top
White Russian
view post Posted on 14/1/2005, 17:11     +1   -1




Mi sono permesso di modificare il titolo, è più a tema

CITAZIONE
se si parla tipo di un disco o un ep allora ok, è un qualcosa con un filo logico quindi ci stà tutto.


Ah... almeno su un punto andiamo d'accordo Chaos

Anche io preferisco un bell'album a due pezzi inseriti a caso. Non schifo i pezzi a caso, ma se è un album è molto meglio.
 
Top
view post Posted on 14/1/2005, 18:03     +1   -1
Avatar

il black metal è brutodio e basta


Group:
Fan Club
Posts:
31,428
Reputation:
0

Status:


CITAZIONE (White Russian @ 14/1/2005, 17:11)
Mi sono permesso di modificare il titolo, è più a tema

ed hai fatto anche bene anche se penso che l'Off Topic ci sta sempre senza tante storie, io sarei un pò rigidino ma chissenefrega.

andiamoci sopra
 
Top
view post Posted on 14/1/2005, 21:19     +1   -1
Avatar

Poffàre

Group:
Fan Club
Posts:
30,749
Reputation:
0
Location:
BO

Status:


CITAZIONE (Chaos Is Me @ 14/1/2005, 15:09)
le mie idee sempre sulle collaborazioni:

se si parla tipo di un disco o un ep allora ok, è un qualcosa con un filo logico quindi ci stà tutto.

se invece si parla di collaborazioni in un pezzo o due, allora secodno me non è affatto sperimentare è semplicemente un "capriccio" (non inteso negativamente), non sarà certo un pezzo che ti cambia il modo di vedere le cose.

si,adesso anch'io ho capito il senso dei discorsi e sono d'accordo.
quoterei soprattutto un post di D&G ma è troppo lungo (glielo dicono tutte.....)

vi voglio bene.
 
Web  Top
Lilith
view post Posted on 23/3/2005, 11:12     +1   -1




OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH HO FINALMENTE (???) COMPRATO IL NUOVO CD DEI QOTSA.

che dire? l'ho sentito per ora solo una volta e su 15 (l'ultima è una bonus track) me ne piacciono 3: 9,11, 15
per il resto mi sembra, ripeto per ora, un album piatto, senza idee e che ricalca l'onda del precedente non trovando le stesse, chiamiamole, hit.

spero di ricredermi ascoltandolo meglio, ancje se non mi stimola molto. per ora sono delusa assai.

ps. anche l'artwork mi fa un po' schifetto, disomogeneo. almeno si potevano impegnare nella grafica, cribbiooooo!!!
 
Top
Lilith
view post Posted on 4/4/2005, 09:20     +1   -1




ecco, vi metto una recensione positiva, con la quale io non condivido nemmeno una virgola o quasi.




Queens Of The Stone Age, filastrocche regali
di Raffaella Arpiani

Le filastrocche esercitano il potere di cullare e accompagnare i bambini al sonno. Sembrano dirci: segui la mia voce, fidati di me, fino a perdere i sensi e sprofondare nel buio più profondo e nei sogni più inquieti. È la promessa (mantenuta) delle Lullabies To Paralyze







Queens Of The Stone Age

Lullabies To Paralyze

(Cd, Interscope, 2005)

desert rock

9/10


La voce calda e vibrante di Mark Lanegan apre il nuovo cd come il canto di una sirena ammaliatrice, promettendo di portarci lontano. Le Lullabies To Paralyze dei Queens Of The Stone Age, come le sirene di Ulisse, hanno il potere di immobilizzarci e di paralizzarci così come siamo. Almeno finché non partono i loro consueti esplosivi riff.

Il disco, quarta inenarrabile prova del gruppo rivisitato dopo la dipartita (in senso morale) di Nick Oliveri e dopo le deflagrazioni indimenticabili dell’omonimo, di R e di Songs For The Deaf, alterna momenti di una semplicità disarmante e di puro lirismo, a barocchismi di una potenza devastante. Lasciando spazio a sonorità a tratti dissonanti ma sempre stupefacenti (nel senso esteso del termine) che fanno spiccare la voce del leader Josh Homme come una guida nel deserto.

Everybody Knows That You're Insane, tra le canzoni più inaspettate e sorprendenti, rimbalza le voci delle chitarre e del basso come se si trattasse della naturale evoluzione delle Invenzioni a tre voci di Bach. L’arte della fuga, fuga dalla monotonia per una sfrenata corsa in una stereofonia spettacolare, con un ritmo serratissimo tra improvvisi e continui cambi di rotta.

I Never Came, quasi melodica e melancolica, dopo In My Head (proveniente dalle Desert Sessions, rivisitata) introduce una seconda parte del disco più ombrosa, narcotica e inquieta. Someone’s In The Wolf, The Blood Is Love (struggente), You've Got A Killer Scene There Man, stordiscono con armonizzazioni diversificate e contorte, mai prevedibili.

Con la collaborazione di ospiti eccellenti come il chitarrista Billy F. Gibbons degli ZZ Top, Shirley Manson (cantante dei Garbage), Brody Dalle (voce narrante e frontwoman dei Distillers nonché woman di Josh Homme) e ovviamente di Mark Lanegan le Lullabies siglano un’altra prova di forza musicale dei Qotsa.

Il disco si conclude con un Long Slow Goodbye che ci lascerà paralizzati e abbandonati fino al prossimo appuntamento, live o in studio.

PS. Nota folk: Lullabies To Paralyze era già un verso presente nella canzone Mosquito Song (Songs For The Deaf). Significa che il titolo del prossimo album è già contenuto a scatola cinese dentro uno di questi brani?



rockshock.it

 
Top
White Russian
view post Posted on 4/4/2005, 10:26     +1   -1




Questa non ho capito un cazzo...

CITAZIONE
Everybody Knows That You're Insane, tra le canzoni più inaspettate e sorprendenti,


Ma questa un album dei QOTSA l'ha mai sentito?

Se c'è una proprio QOTSA - STANDARD quella è E.K.T.Y.A.I.

Udiot problemz Rulez.

Per mè è un OTTIMO album da sentire 15 volte, le prime 15 ho detto Bello!

Dalle 15 alle 20 ho detto ... mmmhhh...

ed ora l'ho accantonato. Bello, nulla da dire, ma non è il mio genere
 
Top
Lilith
view post Posted on 4/4/2005, 12:12     +1   -1




ah ecco, anche a me E.K.T.Y.A.I. sembra la classica hit qotsa
 
Top
view post Posted on 4/4/2005, 12:33     +1   -1
Avatar

Poffàre

Group:
Fan Club
Posts:
30,749
Reputation:
0
Location:
BO

Status:


azz...mi tocca di parlar male di Lullabies anche qui......
 
Web  Top
Lilith
view post Posted on 4/4/2005, 13:20     +1   -1




beh..puoi eh D

anzi, te ne sarei grata, magari mi chiarisci i motivi per cui non riesco a sopportare quest'album
 
Top
StonedWizard
view post Posted on 4/4/2005, 14:03     +1   -1




vi posto la mia recensione così non sto a commentare per l'ennesima volta sto disco...

Dopo il successo planetario di "Songs for the deaf" ripetersi per i Queens Of The Stone Age era davvero difficile. Sia per una questione di forma (quando si diventa famosi sono molti a voltarti le spalle o a non accettare cambiamenti) che di contenuto (le idee non possono essere sempre brillanti). Di sicuro ad un genio come Josh Homme essere entrato in un circuito più ampio importa poco. La sua estrosa personalità emerge cristallina su questo nuovo disco, anche se a volte si ha la sensazione che le cose siano state fatte un po' troppo in fretta, come sotto pressione…
Ma andiamo con ordine. Partiamo dai punti a favore. In primis la sorpresa: chi si aspettava un nuovo "Songs for the deaf" rimarrà deluso perché il buon Joshua se n'è fregato ed è andato a ripescare certe atmosfere drogate e ipnotiche di "Rated R" e delle Desert Sessions. In secondo luogo c'è una costante ricerca sulle melodie vocali (si percepisce la presenza di Chris Goss e Mark Lanegan, protagonista dell'iniziale nenia "This lullabye") ed una tendenza all'hard blues catatonico e groovy che spiazza e diverte (non a caso c'è ospite Billy Gibbons direttamente dagli ZZ Top). Infine, l'album ha una freschezza che traspare dopo ripetuti ascolti, quindi se al primo colpo restate delusi non vi abbattete, lasciate passare un po' di tempo e riascoltate il disco, ne rimarrete piacevolmente sorpresi.
Ma veniamo ai lati negativi. Innanzitutto manca il tiro selvaggio dell'ultimo lavoro, il che non è un difetto ma il segno che l'assenza di gente come Nick Oliveri e Dave Grohl si fa sentire (e non poco). Inoltre sorprende qualche passaggio a vuoto, come quello tra la sesta e l'ottava traccia: "In my head" (ripresa dalle ultime Desert Sessions) ha una melodia stupenda ma è un brano troppo fuori target per i QOTSA; "Little sister" è il singolo che fa da traino, ha dei soli di chitarra da brividi ma non regge l'impatto del predecessore "No one knows"; "I never came" è una ballata sentita, malinconica, riuscita ma non troppo. Se si aggiunge la conclusiva "Long slow goodbye" (simpatica ma nulla più) ecco a voi i punti nei quali "Lullabies to paralyze" viene meno.
Detto questo, ci sono i pezzi nei quali viene da dire "ecco cosa voglio dai Queens!". E parliamo della ruspante "Medication", della meravigliosa "Everybody knows that you're insane", della sincopata, bellissima "Tangled up in plaid", della divertita "Broken box". Altrove invece troviamo gli spunti che osano di più e vanno oltre gli schemi che hanno reso celebri i QOTSA. Basti ascoltare la deviata "Someone's in the wolf", l'oscura "Blood is love", il robot rock di "Skin on skin" o i blues imbevuti d'acido di "Burn the witch" e "You've got a killer scene there, man!". Questi sono i momenti migliori del disco, quelli sui quali Homme sembra aver puntato (maggiormente nella seconda parte del cd) per una successiva evoluzione del suo sound.
Saranno in molti ad essere insoddisfatti di "Lullabies to paralyze", così come in molti lo esalteranno. La verità al solito sta nel mezzo. I Queens Of The Stone Age sono una macchina in continua evoluzione e il loro nuovo disco lo dimostra per l'ennesima volta. Non ai livelli del primo, inarrivabile lavoro ma un tassello decisivo che non può che maturare.
Ascoltare per credere.
 
Top
Lilith
view post Posted on 4/4/2005, 14:09     +1   -1




io mi sento sempre più sola
 
Top
Diavolo Grigio
view post Posted on 4/4/2005, 17:02     +1   -1




tranquilla capessa, io l'ho ascoltato 5 volte in tutto. Continuo a non apprezzare..
 
Top
79 replies since 8/1/2005, 20:12   456 views
  Share