| -------------------------------------------------- The Fantômas Melvins Big Band Support Band: Zu -------------------------------------------------- Live Reports 27/04/06 Qube - Sala C Roma (RM) Inizio ore 22:00 Apertura porte ore 21:00 --------------------------------------------------
Zu: Chi era lì lo sapeva che se Patton avesse suonato come "Fantômas Melvins Big Band" avrebbe suonato per un'ora piena. A fine concerto, però, ho sentito molte persone, che mostravano il loro disappunto per la brevità della serata: disinformazione o cosa? Quell'ora sembrava non finire mai, e l'attesa snervante per questo concerto, almeno per quanto mi riguarda, è stata ripagata con una prima fila, ed infine, dopo il set della band italiana di supporto, lo spostamento della strumentazione di Patton giusto davanti ai miei occhi. Inizia il concerto degli Zu. Il terzetto è dedito ad un jazz-core sperimentale di scuola zorniana. Luca Mai al sax, non è molto carismatico col pubblico, d'altronde la band ha a disposizione tre quarti d'ora e preferisce suonare e dimostrare quanto valgono. Al basso c'è Massimo Pupillo, che durante i pezzi si diverte a violentare il basso con vari esperimenti. Prima inserendovi un cacciavite e quindi cambiandone il suono, poi avvicinandosi ad una attitudine cara allo stoner/drone scratchando con le corde mentre cambia di continuo i vari effetti sulla sua pedaliera. L'attenzione è quasi tutta su di lui, sia con foto che con video, ma anche solo osservandolo. Un modo di suonare la quattro corde molto nervoso: lo prende a pugni, e ne fa uscire suoni nuovi, senza disprezzare passaggi tipicamente funky, hardcore e punk. Alla batteria troviamo Jacopo Battaglia, anch'egli di una precisione chirurgica, con un ottimo uso della doppia cassa, mai troppo presente, tranne negli stacchi tipicamente grind; nei mid tempo più melodici o jazzati, Jacopo si dimostra elegante e sempre capace di trovare soluzioni fresche e geniali. Peccato che gli Zu abbiano avuto poco tempo a disposizione, perchè giusto nel finale, hanno regalato tre pezzi fenomenali tra cui la bellissima "Ostia", ed il saluto, partito prima con una base simil-trance, poi in vari cambi di tempo con un rallentamento ossessivo cha fatto tremare non poco il Qube (tra il pubblico girava voce che il pezzo potesse essere una cover di "Desert Search For Techno Allah" dei Mr. Bungle).
The Fantômas Melvins Big Band: Giusto il tempo del cambio palco e di settaggio degli strumenti, e sale sul palco la Big Band. Una line-up indimenticabile: Dave Lombardo e Dale Crover dietro le batterie, Dave Stone al basso, Buzz Osbourne alla chitarra e Mike Patton al microfono, nonchè effetti e tastiere. Il primo a salire è proprio il drummer degli Slayer, pronto a scandire l'intro d'atmosfera, "Sacrifice", dall'album "Lysol" dei Melvins. Mike Patton, dopo essersi incazzato con una parte di pubblico che stupidamente urlava canzoni delle sue ex-bands o dei Melvins, mentre il pezzo continua, grida: "Stai Zitto Collione!" ad un tizio che gli ha urlato qualcosa... standing ovation per il singer californiano. La setlist ha spaziato dal debut album, con la richiestissima "Page 29" quasi sul finale, ed eseguita molto più veloce dell'originale e "Page 23", poi la punta del concerto "Ave Satani" da "The Director's Cut", "04-02-05" e "04-12-05" da "Suspended Animation". Uno dei momenti più emozionanti della serata, sono stati gli esperimenti d'avanguardia di Dave Stone, che ha registrato alcune voci dal pubblico con un particolare microfono, le sue "Guerre Stellari" contro il suo basso ed il pogo assurdo scatenatosi con quasi tutte quelle dei Melvins, come "Boris" e qualche pezzo da "Stoner Witch". La già citata "Ave Satani" in particolar modo, per me è stata la migliore di tutta la serata con un coro che gridava a squarciagola "...sanguis minimus corpus animus..." preparandosi a braccia alzate a quello che da lì a poco sarebbe stato l'inferno. Stage-diving e crowd-surfing a bizzeffe, le transenne non reggevano più. Sottolineo un altro momento clou: Mike, ricordandomi gli sperimentalismi di "Adult Themes For Voice" (e ci darà numerosi assaggi delle sue capacità rumoriste-vocali anche con uno spiccato senso dell'umorismo), ritaglia, durante l'esecuzione di "Page 14", ad ogni membro della band, pochissimi secondi in cui eseguire una parte. Così, Lombardo ci sfianca con scaricate di doppia cassa e stacchi hardcore ricordando a non pochi gli Slayer, Dale Crover (nonostante la sua stazza, risulta preciso ed immensamente potente) riempie gli spazi vuoti di Lombardo con altre mazzate mentre il bassista (poco presente sul palco tant'è che viene richiamato anche scherzosamente da Mike) e Buzzo, ricoprono una parte brevissima e divertente. Divertentissimi sono anche i momenti in cui Patton accenna alcune note dell'italianissima "Figaro", prende in giro le presunte origini cubane di Dave Lombardo e scherza col pubblico con gesti e battute brevi e d'effetto.
Conclusioni: Posso dire di aver assistito ad un "Millennium Monsterwork" part. II, con pezzi nuovi dei Fantômas e con gli ever-green dei Melvins, oltre alle improvvisazioni gestite in parte dal grande Mike e da Dave Stone. L'organizzazione da parte della DNA Concerti purtroppo, non è stata delle migliori, inoltre il pubblico romano (ma solo una piccola parte) si è mostrato alquanto irrispettoso dei musicisti in alcune occasioni (vedi sopra). Unico disappunto a livello della setlist è la mancanza di canzoni come "The Godfather", "Fire Walks With Me", e qualche altro estratto dall'omonimo "Fantômas" (o "Amenaza al Mundo"), "Suspended Animation" e qualche estratto di "Delìrivm Còrdia". A parte questi piccoli appunti, davvero un' ottima serata.
8/10
Edited by MrBungle82 - 30/4/2006, 15:28
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