quarto concerto in un anno per me con il Damo Suzuki Network, terzo con la stessa formazione (tranne che stavolta c'era Paolo Cantù, chitarrista e clarinettista già fondatore degli Afterhours, ora con Xabier negli Uncode Duello, al posto di Andrea Belfi dei Rosolina Mar che avevo visto nei due concerti di luglio come secondo batterista), show molto più suonato con alternanze di sonorità chitarre/batteria e momenti dedicati a pedaliere, nonché strumenti di Xabier dalle sonorità orientaleggianti (spero abbiate presente le sonorità prodotte da chitarre tradizionali giapponesi, siamo da quelle parti).E in mezzo, ovviamente, Damo con la solita scossa in gola, il fiume di parole inarrestabili che spesso si tramutavano in sequenze di versi da gravi ad acuti. Sullo sfondo, azzeccate immagini e luci tenui dai colori che si alternavano e che "trasfiguravano" la band. Una bell'ora.
Location spettacolare, il castello di Itri è davvero fantastico (avessero fatto questo concerto là e in estate, sulla terrazza, sarebbe stato proprio meraviglioso) ma metto un "no comment" grande come una casa alla voce "come arrivarci": Itri è proprio un paesino del cazzo, con una stazione ferroviaria fantasma a 4km dal centro abitato, abbiamo dovuto chiamare un taxi da Formia per arrivarci (anche perché, chi arriva con l'ultimo treno, come noi, non trova neanche gli autobus), una stazione talmente squallida con due obliteratrici protette da teche, uno schermo che ogni tanto si riavviava e rimandava solo la scritta Trenitalia e neanche una macchinetta per i biglietti (tante ragnatele, però)...
Altro punto a sfavore: pubblico troppo rumoroso, capisco che per i ragazzi della zona eventi così siano una liberazione e ci si vada pur non conoscendo/apprezzando quello che il programma prevede anche solo per bere una birra ma durante concerti così serve solo stare in silenzio.
Punto a favore: bello anche il divertente reading del vecchio Remo Remotti, tra "comunismo, fica e seghe".
Grazie al mitico Diego Sapignoli che ci ha reperito un passaggio per tornare alla stazione di Itri ad aspettare il treno per tre ore, tempo che io e Eva abbiamo trascorso giocando a una versione modificata del vecchio "nomi, cose..:", molto simpatico, Xabier anche sempre molto simpatico (soprattutto con Eva, chi c'era a luglio sa cosa intendo!
) e affabile, Damo molto cordiale e disponibile, abbiamo parlato un pò circa la sua "sorpresa" in programma l'anno prossimo (su cui, comunque, non si è fatto scappare più di tanto), la pubblicazione del live di Faenza (di cui aspettavo una copia in antepriam che quel...quel...mejo che me sto zitto,và di Mattia Coletti NON mi ha portato pur avendomela promessa a più riprese) e sull' ep con Omar ("Ogni tanto è fuori di testa, s'era dimenticato di avvertirmi!"
)
Peccato essercene andati subito dopo il concerto ma, ovviamente, non potevamo far aspettare l'amico di Diego che ci dava il passaggio
Il ringraziamento più grande è per Evuccia.