Cattivo come adesso...Mike Patton's forum

Eskimo Trio, jazz-core trio from Rome

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grisanti
view post Posted on 19/4/2006, 15:07     +1   -1




io lo facevo prima però poi il pubblico era un po' freddino ( se dobbiamo fare la gara sono io il più squallido ) :)
 
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view post Posted on 25/3/2007, 16:05     +1   -1
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Eskimo Trio - "Sette" live at Larsen (RAI Futura)

Gli Eskimo ospiti nella trasmissione "Larsen" del canale satellitare RAI Futura... notare la maglietta del chitarrista :gny:
 
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view post Posted on 26/3/2007, 12:47     +1   -1
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Veramente bravi, Mr Bungle... Li ho scoperti da poco ma meritano...
Poi hanno quel non so che di Bungliano che è veramente sfizioso...
 
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view post Posted on 26/3/2007, 14:43     +1   -1
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Esegeta

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Allora, quando sono salito a Roma, li ho visti live insieme ad una bella selezione del forum.
bravi sicuramente, ed il demo che ho acquistato mette in mostra il loro background.


mitico anche il batterista con le sue parabole (non è un antennista di sky..).



 
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DaveJWarner
view post Posted on 4/4/2007, 12:11     +1   -1




fonte: distruzioni per l'uso: happy trails

image
Eskimo Trio - Why Not?
Autoproduzione (2006)
Sette / New Faces / Abacbach
Gli Eskimo sono:
Marco Mastrantonio (chitarra)
Gabriele D'Ubaldi (basso)
Mitia Di Leonardo (batteria)
Matteo Nisi (live sound man!)


Roma, Giugno 2005. Nascono gli Eskimo Trio, formati tutt'ora da Marco Mastrantonio (ex-Demodé) alla chitarra, Gabriele D'Ubaldi (ex-Dapedone) al basso e Mitia Di Leonardo alla batteria. Chiamiamolo anche crossover, inteso come ibrido di tantissimi generi: jazz, hardcore, funky e metal soprattutto; un sound che in sede live fa sfaceli. Registrato al Gnagnotech Studio, "Why Not?" nel suo quarto d'ora di durata, esaspera ogni genere fino a creare un muro di suono potente, fresco, variegato certamente. Perchè, no? Perchè non ibridare vari generi? Perchè farsi tanti problemi sulle etichette? A questa domanda sembrano aver risposto in modo saggio gli Eskimo Trio, proponendoci una demo di tre tracce davvero niente male. La mia speranza è che la proposta della band possa continuare sempre così, almeno per un bel pò, ovvero producendo demo su demo, con poche tracce, ma intense e belle come queste. Magari il pelo nell'uovo, si potrebbe cercare proprio in questo, sì, che forse un cd di durata minima di mezz'ora di questo genere, potrebbe stancare a chi ascolta, tranne che per gli amanti ovvio.
"Sette" cambia pelle ogni secondo; parte di batteria, e scava una fossa profondissima con un riff thrasheggiante, accompagnato dal basso fluido di Gabriele. Si susseguono arpeggi dolci, poi ancora una chitarra selvaggia, e verso il terzo minuto la canzone si incazza di brutto mostrandoci il lato più heavy degli Eskimo Trio. Un solo avvelenato di Marco barcolla qua e là negli schemi (quali?) del pezzo, che in quasi sei minuti ha sposato perfettamente salsa, metal, funky, ritmi latini, jazz-core e quant'altro.
"New Faces" è il pezzo più pesante, ma anche quello più schizofrenico. Parte diretto in quinta con un riff ed una batteria assassina, tutta in crescendo, con una parte solista del chitarrista davvero notevole, certo già sentita ma nel contesto risulta molto efficace. "Abacbach" è il pezzo più funkeggiante del tris propostoci. Begli gli stacchi simil-thrash, il basso che copre quasi tutto, poi sfuma tutto in doppia cassa: STOP. A fine ascolto Marco si è dimostrato un chitarrista COMPLETO, Gabriele un bassista veloce e pieno d'inventiva mentre Mitia è potentissimo e preciso. Sicuramente da tenere d'occhio. Promossi a pieni voti!



www.myspace.com/eskimotrio
SPOILER (click to view)
email: [email protected]
tel: 3487242721


Edited by MrBungle82 - 5/4/2007, 14:47
 
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*Shaz*
view post Posted on 4/4/2007, 17:34     +1   -1




cmq stanno procedendo piano piano a modificare / perfezionare i vecchi pezzi e a crearne di nuovi...
sentiti live suonano ancora meglio!
 
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view post Posted on 4/4/2007, 23:24     +1   -1
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CITAZIONE (DaveJWarner @ 4/4/2007, 13:11)
fonte: distruzioni per l'uso: happy trails

(IMG:http://files.splinder.com/ba4be75a6c8bc49d...b6f9788e6a.jpeg)
Eskimo Trio - Why Not?
Autoproduzione (2006)
Sette / New Faces / Abacbach
Gli Eskimo sono:
Marco Mastrantonio (chitarra)
Gabriele D'Ubaldi (basso)
Mitia Di Leonardo (batteria)
Matteo Nisi (live sound man!)


Roma, Giugno 2005. Nascono gli Eskimo Trio, formati tutt'ora da Marco Mastrantonio (ex-Demodé) alla chitarra, Gabriele D'Ubaldi (ex-Dapedone) al basso e Mitia Di Leonardo alla batteria. Chiamiamolo anche crossover, inteso come ibrido di tantissimi generi: jazz, hardcore, funky e metal soprattutto; un sound che in sede live fa sfaceli. Registrato al Gnagnotech Studio, "Why Not?" nel suo quarto d'ora di durata, esaspera ogni genere fino a creare un muro di suono potente, fresco, variegato certamente. Perchè, no? Perchè non ibridare vari generi? Perchè farsi tanti problemi sulle etichette? A questa domanda sembrano aver risposto in modo saggio gli Eskimo Trio, proponendoci una demo di tre tracce davvero niente male. La mia speranza è che la proposta della band possa continuare sempre così, almeno per un bel pò, ovvero producendo demo su demo, con poche tracce, ma intense e belle come queste. Magari il pelo nell'uovo, si potrebbe cercare proprio in questo, sì, che forse un cd di durata minima di mezz'ora di questo genere, potrebbe stancare a chi ascolta, tranne che per gli amanti ovvio.
"Why Not" cambia pelle ogni secondo; parte di batteria, e scava una fossa profondissima con un riff thrasheggiante, accompagnato dal basso fluido di Gabriele. Si susseguono arpeggi dolci, poi ancora una chitarra selvaggia, e verso il terzo minuto la canzone si incazza di brutto mostrandoci il lato più heavy degli Eskimo Trio. Un solo avvelenato di Marco barcolla qua e là negli schemi (quali?) del pezzo, che in quasi sei minuti ha sposato perfettamente salsa, metal, funky, ritmi latini, jazz-core e quant'altro.
"New Faces" è il pezzo più pesante, ma anche quello più schizofrenico. Parte diretto in quinta con un riff ed una batteria assassina, tutta in crescendo, con una parte solista del chitarrista davvero notevole, certo già sentita ma nel contesto risulta molto efficace. "Abacbach" è il pezzo più funkeggiante del tris propostoci. Begli gli stacchi simil-thrash, il basso che copre quasi tutto, poi sfuma tutto in doppia cassa: STOP. A fine ascolto Marco si è dimostrato un chitarrista COMPLETO, Gabriele un bassista veloce e pieno d'inventiva mentre Mitia è potentissimo e preciso. Sicuramente da tenere d'occhio. Promossi a pieni voti!



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bravo Dave, bella recensione.

Hai solo sbagliato a scrivere il nome del primo pezzo nel testo... è "Sette" e non "Why Not?"

:P

CITAZIONE (*Shaz* @ 4/4/2007, 18:34)
cmq stanno procedendo piano piano a modificare / perfezionare i vecchi pezzi e a crearne di nuovi...
sentiti live suonano ancora meglio!

quoto....

 
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DaveJWarner
view post Posted on 5/4/2007, 13:25     +1   -1




anche i migliori sbagliano








mwahhahhwhw
 
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