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Zappa!

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MrBungle82
view post Posted on 7/3/2011, 15:49 by: MrBungle82     +1   -1
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Hai ascoltato le raccolte di cui sopra rabe? Piaciute?

Allora, come promesso provo a fare una scheda di presentazione ma a puntate, perché ora ho poco tempo :D Oggi vi presento brevemente i dischi del periodo Mothers.

Vi risparmio le notazioni biografiche per le quali poi vi metterò alcuni link e consigli su libri cartacei.
Vediamo direttamente i dischi.

Il periodo "Mothers Of Invention"

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Zappa esordisce con il suo gruppo denominato "Mothers Of Invention" (formato sulle ceneri dei Soul Giants) il 27 giugno 1966 quando viene pubblicato sotto l'etichetta MGM Freak Out!, le cui registrazioni erano iniziate verso la fine del 1965. Le date sono importanti per capire in quale contesto ci troviamo: sono i mesi in cui i Velvet Underground tengono i primi concerti, Bob Dylan pubblica "Highway 61 Revisited e poi "Blonde On Blonde", esce "Revolver" dei Beatles ecc.
La formazione base dei Mothers di "Freak Out! era la seguente:

Frank Zappa - chitarra, armonica, cymbalum, tamburello, voce
Jimmy Carl Black - percussioni, batteria, voce
Ray Collins - armonica, cymbalum, tamburello, voce
Roy Estrada - basso, voce, chitarra, voce soprana

Nelle session di registrazione erano presenti però altri musicisti, ballerini, fattoni e sballati, la cui lista completa potete trovare sulla pagina Wikipedia del disco

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Zappa ha 24 anni quando pubblica "Freak Out!", disco che vanta diversi primati (cito Scaruffi): "il secondo album doppio della storia del rock dopo Blonde on Blonde di Bob Dylan, nonche' il primo album concept della storia del rock, nonche' il primo lavoro "orchestrato, arrangiato e condotto" da un musicista rock."Il disco rappresenta un punto di arrivo di una ricerca musicale già avviata anni prima. Dal punto di vista dell'immagine che offre è altamente trasgressivo, Zappa presenta una parodia distruttiva della cultura americana del tempo, evidenziandone distorsioni con testi assolutamente scandalosi.
Il lavoro compositivo che Zappa mostra è di altissimo valore, forse ancora più trasgressivo (rispetto alle regole compositive canoniche) dell'immagine che il disco porta con sé.
Giordano Montecchi a tal proposito scrive: "Di fatto Zappa oltrepassava di parecchio tutto quanto negli stessi mesi veniva proposto, ad esempio, dall'underground newyorkese, come dai Fugs [...] Con Zappa, il rock e le subculture collegate si rivelano capaci di esprimere un'avanguardia musicale lucidamente sperimentale e capace di raccordarsi alle esperienze artistiche più radicali maturate in quegli anni sia in Europa che in America."
Zappa opera una straordinaria ed accuratissima operazione compositiva, fatta di collage, di tributi e di modelli operativi più propri di compositori quali Stravinskij e Varese (suo idolo giovanile) che non del rock o del blues dell'epoca. Sonorità pop, rock e blues (ma anche jazz) che però certamente non mancano nel disco (Zappa da giovane ascoltava, accanto a Varese ed altri compositori colti, anche tantissimo R&B)
Personalmente "Freak Out!" è l'album che ascolto più volentieri del periodo con i Mothers e contiene pezzi che Zappa riproporrà spesso dal vivo per tutta la carriera come ad esempio "Trouble Everyday" (visto da molti come il primo rap della storia) e "You Didn't Try To Call Me".




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Nel successivo Absolutely Free (novembre 1966), Zappa mette ancora meglio a fuoco i suoi intenti compositivi evidenziando ancora di più l'amore per Stravinskij, di cui sono presenti diverse citazioni.
Il capolavoro di "Absolutely Free" è probabilmente "Brown Shoes Don't Make It" considerata da molti critici una delle pagine più complesse e stupefacenti di tutta l'opera di Zappa. Dietro un testo che parla di un membro della giunta municipale che se se la spassa con una tredicenne, si stagliano soluzioni compositive (con cambi di tempo e di stili musicali incredibili) che mostrano tutta la genialità del giovane Zappa.

Il terzo lavoro registrato con le Mothers è We're Only In It For The Money (marzo 1968) che personalmente è quello che ascolto di meno, ma per molti critici è considerato il punto più alto mai raggiunto da Zappa.
In questo album va segnalato l'ingresso nelle Mothers del portentoso Ian Underwood, pianista e polistrumentista diplomato con un master a Berkeley e capace di leggere qualsiasi tipo di spartito gli fosse messo davanti.
Per farvi capire l'importanza e il potere dissacrante di questo disco vi cito altri brani di Giordano Montecchi: "Con maniacale pignoleria parodistica 'Money' sbeffeggia clamorosamente la laccata e floreale copertina del Sgt. Pepper's beatlesiano. Il look vagamente hippie, la psichedelia buona e complessivamente rassicurante del quartetto di Liverpool cedono a una banda di loschi figuri: questi esibiscono costumi e abbigliamenti intollerabili, pelosità e fisicità disgustose, e nei solchi del vinile berciano i loro rutti e i loro testi pornografici e sovversivi, sui quali, immancabilmente, il comune senso del pudore discografico continua a lavorare di forbici." [purtroppo anche l'attuale edizione in cd presenta diversi tagli rispetto al materiale originariamente composto da Zappa, ndr]

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Continua Montecchi: "La satira, in Money, è però solo il primo strato, sebbene molto ingombrante, che, nella ricezione sia contemporanea sia postuma di Zappa, agisce spesso da filtro, da diversivo rispetto ai contenuti specificamente musicali. Al primo impatto ciò che colpisce è il predominare dei coretti, deformati in modi molto più sgradevoli e caricaturali rispetto alle parodie del doo-wop dei precedenti lavori; quindi il diffuso rumorismo, un vero lumpy gravy acustico - letteralmente 'sugo grumoso' - che impregna ogni portata di questa sconcertante nouvelle cuisine musicale. Si tratta di scratch di puntine che torturano il vinile, grugniti psicotici, bisbigli orrorifici, voci variamente manipolate, e di un vasto repertorio di scoppiettanti inviluppi elettronici evocanti produzioni corporee liquido-gassose, che furono prodotti artigianalmente con un piccolo marchingegno battezzato - dal nome dello studio di registrazione - 'Apostolic Vlorch Injector' [...] .
Istantanee contrazioni ritmiche, brusche digressioni armoniche, shock a ripetizione vengono concatenati in modo virtuosistico grazie a un raffinatissimo senso dell'equilibrio formale e un' inarrestabile fantasia combinatoria del tratto melodico-armonico, formando un serbatoio inesauribile di idee musicali cui Zappa attingerà ripetutamente nei decenni successivi. Tutti i brani sono sotto questo profilo di accuratissima fattura, anche se i risultati più notevoli vengono raggiunti probabilmente in Concentration Moon, in Let's Make The Water Turn Black, nella miniatura di Lonely Little Girl e, soprattutto in quello che è forse il capolavoro dell'album, Mother People, la cui inconfondibile e sgusciante vitalità ritmica (3/4 - 2/4 - 4/4 - 7/8 ecc.) viene bruscamente lacerata da uno scratch che apre su un breve indimenticabile inserto sinfonico tratto da 'Lumpy Gravi'. "


To be continued...

Scusate se mi sono dilungato un po' con le citazioni, ma Zappa secondo me è difficile da capire ai primi ascolti e le parole di Montecchi in tal senso forniscono una valida chiave interpretativa.

I brani di Montecchi sono presi da "Frank Zappa Domani", a mio parere il miglior libro su Zappa. E' stato pubblicato dall'editore Castelvecchi nel 2000, ma temo che ora sia fuori catalogo e forse introvabile.

Per approfondire il primo periodo zappiano vi consiglio anche la scheda di Scaruffi (di cui non condivido la sua eccessiva polemica riguardo l'iperproduzione discografica di Frank e verso il suo stile chitarristico, nonché i commenti sulla seconda parte della carriera ma, ripeto, per il periodo Mothers scrive tutte cose sostanzialmente giuste)

Edited by MrBungle82 - 8/3/2011, 15:10
 
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19 replies since 27/2/2011, 17:43   147 views
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