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Cattivo come adesso... consiglia, Topic per segnalazione dischi

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MrBungle82
view post Posted on 27/12/2011, 01:12 by: MrBungle82     +1   -1
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Se vi può interessare, su R&D ho compilato una classifica dei dischi che mi sono piaciuti di più in questo 2011, ve la copio/incollo, fatemi sapere cosa ne pensate o chiedete pure se volete informazioni su qualcuno degli artisti citati:

1) Anna Calvi - s/t

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Ebbene sì. Mai avrei pensato che un disco con queste sonorità potesse piacermi così tanto da metterlo davanti a tutti, anche davanti a gruppi e sonorità a me più congeniali, ma così è stato. Disco dell'anno senza il minimo dubbio. L'ho ascoltato così tanto da aver memorizzato anche i sospiri della sua voce.
Si è parlato di artista costruita a tavolino, sopravvalutata, ecc. MADDECHE'. Vista dal vivo due volte, ha una voce straordinaria e suona la chitarra come dio comanda.
L'album non ha un pezzo debole, melodicamente funziona a meraviglia, i testi sono un misto di oscurità e passionalità. E' anche un disco ben registrato (tutto usando strumentazione analogica "vintage") e ben prodotto.
Last but not least, la adoro come donna, sia per il fascino che ha, che per il modo in cui vive la musica.











2) Primus - Green Naugahyde

PrimusGreenNaugahyde
Il 2011 è stato l'anno in cui mi sono definitivamente innamorato dei Primus. Fino allo scorso anno conoscevo bene solo i primi dischi, quest'anno ho approfondito tutta la discografia, ascoltando e riascoltando tutto, EP compresi.
Avevo aspettative speranzose per "Green Naugahyde", non mi aspettavo il capolavoro ma un ottimo disco sì, e così è stato. Per me rimane una delle migliori 5-10 band rock al mondo e con questo comeback lo hanno confermato. A parte un paio di brani posti sul finale, il disco ha tutti pezzi molto ispirati (con, a mio parere, "The Last Salmon Man" su tutti). Claypool è Claypool e non c'è bisogno di spenderci parole, LaLonde fa il suo solito lavoro poco evidente ai primi ascolti ma prezioso e certosino, concedendosi anche qualche solo da applausi. La sorpresa è però rappresentata dal ritorno di Jay Lane, sul quale all'inizio ero scettico, salvo poi ricredermi dopo averlo visto dal vivo e ascoltato su disco.
Non potevo non metterli nelle zone alte della classifica, anche considerando che il concerto a Roma è stato sicuramente il concerto dell'anno.










3) Wild Beasts - Smother

smother_wild_beasts
Credo che insieme agli Interpol, sia l'unico gruppo del calderone revival new wave/post punk inglese che mi ha convinto. Le voci di Hayden Thorpe e Tom Fleming sono una più bella dell'altra e le soluzioni ritmiche e melodiche scelte dal gruppo sono semplici ma ispirate.
Questo "Smother" forse non raggiunge, nel complesso, il livello del precedente "Two Dancers", ma pezzi come "Bed of Nails", "Loop the Loop" e soprattutto "Lion's Share" (capolavoro) sono da applausi.
Gran bella scoperta. Anch'essi, come Anna Calvi, sono sotto la Domino Records, etichetta davvero interessante.













4) Mombu - s/t

mombu-cover
Se vi mancano gli Zu, questo è il lavoro più vicino a quelle sonorità, anche perché in formazione, accanto al batterista Antonio Zitarelli (Neo), troviamo proprio Luca Mai degli Zu al sax.
Tuttavia non è corretto paragonarli agli Zu, perché i Mombu hanno un' anima propria ben definita. L'intento era quello di unire le ritmiche africane con un approccio -core occidentale e quello che ne è uscito fuori è un lavoro fortemente strutturato, dove è il piano ritmico a farla da padrone.
Per me un esordio estremamente convincente.














5) Bon Iver - s/t

bon-iver-holocene
Ne ho parlato abbastanza nel topic. Grandi linee melodiche ed arrangiamenti notevoli, se non fosse per il falsetto (scelta che non mi è piaciuta per niente), lo avrei messo sul podio. Brano preferito "Minnesota", anche perché canta di meno in falsetto.
Comunque artista senz'altro da seguire, spero solo che in futuro possa ripensare il modo in cui canta.














6) Puscifer - Conditions of My Parole

puscifer
La voce di Maynard non si discute. I Puscifer sì, visto che il primo disco era una mezza ciofeca. Questo "Conditions of My Parole" invece mi è piaciuto abbastanza, ben cantato, ben suonato, tamarro ed ironico al punto giusto. Promosso.
Non mi dispiacerebbe vederli dal vivo.















7) Danger Mouse & Daniele Luppi - Rome

rome
Disco furbo. Sfrutta idee vecchie ma funzionanti (Morricone) e gli ospiti giusti (Jack White e Norah Jones), ma non si può negare che il duo italo (Luppi)-americano (Danger Mouse), abbia un discreto talento e che le idee melodiche funzionino. C'è la giusta alternanza tra i pezzi "orchestrali" e quelli più marcatamente rock/pop in cui gli ospiti si destreggiano con grande sicurezza.
Un punto a favore anche per la produzione, il disco suona bene.














8) Alessandro Mannarino - Supersantos

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Vi cito la prima parte della recensione di Claudio Fabretti su Ondarock perché da bene l'idea di chi è Mannarino:
CITAZIONE
Alessandro Mannarino è solo un cantastorie. Uno di quelli veraci, che gironzolano tra le borgate e le baracche, incrociando vagabondi, mignotte e 'mbriaconi. Uno stornellatore impenitente e irriverente, che fa del romanesco la chiave di volta di un universo tutto suo, sospeso tra quotidianità e immaginazione.
Se gli Ardecore - precedente obbligato e fondamentale - hanno sdoganato gli stornelli romani al tempo del post-rock, Mannarino li stravolge, tramutandoli in swing caciaroni e valzer stropicciati, all'insegna della fantasia e di un'ironia pungente.

Il disco l'ho ascoltato solo questa estate prima di vederlo dal vivo, poi l'ho messo da parte, ma in quel periodo l'ho ascoltato parecchio e mi ha fatto davvero tanta compagnia.










9) City and Colour - Little Hell

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Dovessi recensirlo non so neanche se gli darei una sufficienza, ma alla fine è un album che ho ascoltato molto, scoperto per caso perché vidi un post di "The Grand Optimist" (grandissimo pezzo) su Facebook e incuriosito mi cercai il disco.
Un semplice folk/pop acustico, molto melodico, probabilmente anche un po' noioso nel complesso, ma pezzi come il sopracitato "The Grand Optimist" o l'iniziale "We Found Each Other In The Dark" fanno guadagnare al disco i punti necessari per entrare in top ten.














10) The Black Keys - El Camino

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Senza dubbio una delle band del momento, piuttosto trasversali, riescono a piacere un po' a tutti grazie al loro garage/blues macchiato di soul.
A dir la verità il disco l'ho ascoltato poco per poterlo inquadrare nel giusto modo, ma posso dire con discreta sicurezza che se il precedente "Brothers" era stato uno dei miei dischi dell'anno scorso, questo nuovo capitolo, pur confermando le capacità del duo dell'Ohio, non è dello stesso livello (ecco perché li ho messi "solo" in decima posizione).













ESCLUSI DALLA TOP TEN MA FINO ALL'ULTIMO IN BALLO PER ENTRARCI:

11) Tom Waits - Bad As Me (con una produzione migliore probabilmente sarebbe entrato in top ten)
12) Manorexia - Dinoflagellate Blooms (Foetus è uno dei compositori più geniali del nostro tempo, questo album è una conferma)
13) David Lynch - Crazy Clown Time (bella sorpresa, qualche brano è francamente inascoltabile, ma almeno 3 o 4 sono veramente fighi)
14) William Elliott Whitmore - Field Songs (altra conferma, non si sposta di una virgola rispetto ai dischi precedenti, è il solito Whitmore: voce profonda e blues "rurale")
15) Bohren & der Club of Gore - Beileid (sanno fare e hanno fatto di meglio, ma questo disco nei momenti adatti ha comunque il suo perché)

DISCHI CHE CREDO MI SAREBBERO POTUTI PIACERE MA NON HO AVUTO IL TEMPO DI APPROFONDIRE:

Neo - Neoclassico
Morkobot - Morbo
The Book Of Knots - Garden Of Fainting Stars
Today Is The Day - Pain Is A Warning
The Horrible Crowes - Elsie
Low - C'mon






EP

Se si escludono i dischi di Anna Calvi e Primus, le maggiori soddisfazioni quest'anno le ho avute dal campo degli EP dove vorrei segnalare due autentiche perle:

Il Muro del Canto

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CITAZIONE
Il Muro del Canto nasce a Roma, e propone canzoni originali ispirare alla tradizione romana. E' composto da musicisti attivi già da tempo nel panorama musicale italiano. Il Muro del Canto sono: Daniele Coccia (Surgery) alla voce, Alessandro Pieravanti al timpano e ai racconti, Ludovico Lamarra (En Plein Air) al basso, Eric Caldironi (En Plein Air) alla chitarra acustica, Giancarlo Barbati (SnakesStudio/Bella Chicco/Watermelon Time/Tund) alla chitarra elettrica, Alessandro Marinelli alla fisarmonica. Inoltre il Muro del Canto si avvale sia in studio che dal vivo di preziose collaborazioni di ottimi musicisti della scena romana. I concerti del Muro del Canto superano la dimensione musicale per portare lo spettatore in quella narrativa in cui musica e testo si fondono alla perfezione.

Io li adoro. I testi e gli arrangiamenti sono spettacolari, Daniele Coccia ha una voce della madonna e tutti gli altri musicisti sanno ampiamente il fatto loro.
Qualche assaggio:
Luce mia
Chi mistica mastica







Pontiak - Comecrudos

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Alti livelli. Questo è un gruppo con due palle quadrate. "Comecrudos" è un trip fantastico, da ascoltare in macchina a tutto volume con i finestrini aperti (d'estate, ovvio :D ).
Sono 4 tracce, questa è la terza, sentite che meraviglia:
Part III














I 10 BRANI MIGLIORI (ordine casuale, max 1 per gruppo)

Wild Beasts - Lion's Share
Pontiak - Part III
Anna Calvi - Desire
Primus - The Last Salmon Man
City & Colour - Grand Optimist
Il Muro del Canto - Luce Mia
Bon Iver - Minnesota
Tom Waits - Talking At The Same Time
Kavinsky - Nightcall
Puscifer - Conditions Of My Parole



Non si escludono modifiche entro la fine dell'anno (più che altro perché potrei aver dimenticato qualcosa).

 
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79 replies since 9/10/2009, 22:57   1693 views
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