L'Astrattismo di Malevic al Museo del CorsoOltre la figurazione, oltre l'astrazione: la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma presenta una selezione di opere dell'artista russo provenienti dal Museo di Stato Russo di San PietroburgoRoma, 22 aprile 2005. Una retrospettiva completa dell'opera di Kazimir Malevic, dai primi quadri simbolisti alle opere astratte che costituiscono il manifesto del Suprematismo russo, è presentata al Museo del Corso della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma dal 23 aprile al 17 luglio.
Le opere provengono dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e sono state selezionate dalla Direttrice Eugenia Petrova per una mostra che vanta un comitato scientifico internazionale composto dai maggiori studiosi dell'avanguardia russa, come Joyn Bowlt, Jean Claude Marcadé, Nicoletta Misler, Josef Kiblitsky, Claudio Strinat e la stessa Petrova.
Il più grande e profetico artista dell'avanguardia russa esordì con opere legate al Simbolismo in cui evidente è l'influsso dei capolavori del post-impressionismo (in primo luogo dei Nabis) visti nelle collezioni dei russi Sciukin e Morozov; per tutta la vita, del resto, continuò ad interrogarsi sulla funzione simbolica dell'arte.
Dopo il contatto in Russia con l'italiano Filippo Tommaso Marinetti, passò al linguaggio cubo-futurista, in cui tentò una sintesi dei due movimenti (Cubismo e Futurismo) che più interessavano i giovani dell'avanguardia: tra le opere di questo periodo in mostra, la Composizione con Gioconda del 1914 è contemporaneo al celebre furto del capolavoro di Leonardo dal Louvre, avvenuto negli anni Dieci del Novecento.
Malevic ebbe un ruolo determinante nell'ideazione del movimento di avanguardia del Suprematismo: scrivendone con Majakovsvkij il manifesto nel 1915, propone un nuovo linguaggio che mira alla supremazia della sensibilità pura al fine di creare un mondo non oggettivo al di là del tempo e dello spazio sensoriale. Nelle opere suprematiste i colori carichi e circoscritti sono in lotta tra loro in una situazione di totale armonia plastica, mentre lo sfondo bianco, ottenuto con colore puro non stemperato, conferisce leggerezza all'immagine. Per Malevic lo sviluppo della pittura procede dall'Impressionismo al Suprematismo attraverso il Cèzannismo, il Cubismo e il Futurismo: nella fase "nera" del Suprematismo la figura del quadrato è un elemento originario, primigenio, da cui - come da un nucleo - si sviluppano per trasformazioni e scissioni tutte le altre successive composizioni. Lo dimostrano i celebri Quadrato Nero, Croce Nera, Cerchio Nero (c. 1923), presenti in mostra.
Noto per lo scontro con Chagall quando lavoravano insieme a Vitebsk come commissari della nuova arte russa, conclusosi con la sua vittoria e la partenza di Chagall, Malevic divulgò le sue rivoluzionarie teorie sulla pittura nel libro Il mondo come non oggettività, pubblicato dal Bauhaus. E a Berlino, nel 1927, espose una serie di opere che da allora rimasero nascoste fino a quando furono acquistate negli anni Cinquanta dallo Stedelijk Museum di Amsterdam e presentate al pubblico in una storica mostra che fece tappa anche a Roma nel 1959.
Rientrato nello stesso 1927 in Russia a seguito di una misteriora lettera, lasciando le sue opere a Berlino, intraprese una riflessione sulla pittura come libro di storia accompagnata da un ritorno alla figurazione. In un primo momento applica i colori suprematisti a una nuova ricerca figurativa, come mostra Cavalleria Rossa, un'opera astratta a strisce di colori sovrapposti cui aggiunse in un secondo tempo i cavalli. Quindi proseguì con una rivisitazione della pittura dal post-impressionismo in poi, ridatando in alcuni casi all'inizio del secolo (1903-1904) le opere degli anni Venti. Infine riscoprì il Rinascimento italiano, considerandolo il momento massimo di libertà dell'artista da condizionamenti sociali e politici. Appartengono a questo periodo gli autoritratti e i ritratti della moglie e della figlia, immagini neo-rinascimentali firmate, come "suprema" provocazione, con un quadrato nero.
Si tratta delle opere di Malevic rimaste in Russia, pressocché sconosciute al pubblico fino agli anni Novanta, confluite nel Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, che oggi ne presenta una selezione al Museo del Corso.
Sono inoltre presenti in mostra due dei celebri Architecton a documentare la sua attività di architetto e designer.
Catalogo ArtificioSkira
Museo del Corso
Via del Corso, 320
Tel. 06.6786209
Orario: 10-20. Chiuso il lunedì (25 aprile aperto)
Biglietto d'ingresso: Intero euro 7,50; ridotto euro 5,00; scuole euro 3,50 (min. 15 - max 20)
Dal 23 aprile al 17 luglio 2005
Kazimir Malevic - "Quadrato nero" (1915)
Edited by MrBungle82 - 27/4/2005, 12:24